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11/04/2013  - Incontro di studio sul tema - “Guida alla cooperazione giudiziaria penale europea ed internazionale”
Caltanissetta, 23 aprile 2013 ore 16,00 – aula magna - Palazzo di Giustizia
Incontro di studio sul tema: “Guida alla cooperazione giudiziaria penale europea ed internazionale ”
(Driving judicial performance in the European area of justice that produces results)


Il nuovo impulso dato dal Trattato di Lisbona alla cooperazione giudiziaria penale suggerisce la rivisitazione delle prassi applicative nel territorio nazionale, in tema di emissione ed esecuzione dei mandati europei d’arresto.
Il mandato d’arresto europeo, previsto nella decisione quadro 2004/584/GAI, costituisce la prima concretizzazione nel settore del diritto penale del principio di riconoscimento reciproco che il Consiglio europeo ha definito il fondamento della cooperazione giudiziaria.
Le cooperazioni di polizia e quella giudiziaria in materia penale, attualmente sono disciplinate dal Titolo V del TFUE, intitolato Spazio di libertà, sicurezza e giustizia, composto di 23 articoli ( 67 – 89 ).
Il mandato di arresto europeo implica un cambiamento radicale rispetto al vecchio sistema di estradizione, che è stato sostituito da un sistema di consegna in uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia.
L’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, nel cancellare il vecchio sistema dei pilastri, colloca la cooperazione giudiziaria in un sistema istituzionalmente integrato nell’Unione europea, con un regime giuridico definitivamente “comunitarizzato”.
Il Programma di Stoccolma si colloca nel solco della progressiva espansione dell’applicazione del principio del reciproco riconoscimento.
Il seminario si propone di guardare al futuro della cooperazione, nel quadro dell’attuazione del programma di Stoccolma, mirante a incentivare sempre più il riconoscimento reciproco.
L’obiettivo dell’incontro è anche puramente tecnico.
In tal senso costituiscono oggetto di approfondimento, in questa sede, l’iniziativa con la quale, da un lato, è stato creato “il manuale europeo sull’emissione del mandato di arresto europeo”, e, dall’altro, la diffusione degli “ gli orientamenti su come compilare il modello di mandato di arresto europeo”.
D’altra parte, per affrontare la sfida della criminalità organizzata, occorre sapere fare uso anche di tale strumento in modo tanto semplice quanto efficace e proporzionato, nel rispetto dei diritti umani delle persone sospettate e condannate.

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